L’appaltatore italiano WeBuild ha sostenuto al Parlamento italiano che il ponte sullo Stretto di Messina è un progetto strategico pronto per la costruzione, che rappresenterà una spinta economica e può superare i significativi rischi sismici nella regione.
Il ponte stradale e ferroviario che collega l’isola di Sicilia all’Italia continentale in Calabria è lungo 3,6 chilometri, con una campata centrale di 3,3 chilometri. Una volta completato, diventerà il ponte sospeso più lungo del mondo, superando il ponte Çannakale recentemente inaugurato in Turchia, che si estende su una campata centrale di 2,02 chilometri.
Un ponte a Messina tra la Sicilia e la terraferma era stato preso in considerazione fin dall’epoca romana, ma è stato ufficialmente proposto nel 1998 quando il governo italiano ha approvato i piani “in linea di principio”. Un contratto multimiliardario è stato assegnato a un consorzio guidato da Impreligo (ora WeBuild) nel 2006, ma è stato successivamente annullato quando il paese ha dovuto affrontare una recessione. Il progetto è stato riacceso e spento diverse volte da allora, ma è stato rimesso sul tavolo il mese scorso quando il governo italiano ha ordinato ufficialmente il riavvio delle procedure di pianificazione.
Michele Longo, direttore dell’ingegneria di WeBuild, questa settimana è comparso davanti al Parlamento a Roma per presentare prove a sostegno della costruzione del Ponte di Messina. Ha affermato che il progetto potrebbe iniziare immediatamente, una volta aggiornato e rielaborato il contratto assegnato al Consorzio Eurolink, guidato da WeBuild. Non è chiaro se il governo italiano aggiornerà o reintrodurrà il contratto del 2006, ma Longo ha affermato che WeBuild è impegnata ad andare avanti con il suo piano.
Ha detto che la progettazione esecutiva del ponte richiederà otto mesi e la costruzione richiederà poco più di sei anni. Il costo del ponte, secondo Longo, è di circa 4,5 miliardi di euro (4 miliardi di sterline), ovvero circa il 40% della rete infrastrutturale totale che sarà costruita per accogliere l’attraversamento.
Longo ha affermato che il restante 60% – 6,75 miliardi di euro (6 miliardi di sterline) – andrà a lavori relativi al transito e al miglioramento della rete stradale e ferroviaria in Sicilia e Calabria. Aggiunse che ciò comporterebbe un notevole lavoro di preparazione del terreno e di riduzione del rischio idrogeologico.
I critici del piano hanno sottolineato che lo Stretto di Messina è uno dei luoghi sismicamente più attivi d’Europa, poiché si trova su una linea di faglia. È anche noto che la corrente d’acqua tra la Sicilia e la terraferma è molto forte, il che aumenta le complicazioni. Longo ha affermato che il ponte avrebbe l’integrità strutturale per resistere a un terremoto di magnitudo 7,5, che è maggiore dell’ultimo terremoto sulla linea di faglia avvenuto nel 1908.
Longo ha affermato che sono stati condotti studi per sviluppare un tipo specializzato di superficie aerodinamicamente stabile. Questo sarà simile al mazzo che è stato schierato con successo sul ponte Çanakkale in Turchia. La stabilità aerodinamica dell’autonomia è garantita per venti fino a 300 km/h, secondo Longo, e sarà ancora un fattore con venti fino a 150 km/h.
L’estensione supporterà tre corsie di veicoli in ciascuna direzione: due per il traffico regolare e una per i servizi di emergenza. Può trasportare 6.000 veicoli su strada all’ora. Lungu ha detto che il ponte trasporterà anche 200 treni al giorno.
Il punto centrale del ponte sarà a circa 74 metri sul livello del mare, garantendo un canale di navigazione largo 600 metri con una distanza di 65,5 metri. Questo è superiore allo standard globale di 65 metri, quindi consentirebbe un passaggio sicuro per tutte le navi che attraversano il Mediterraneo.
Longo ha sostenuto che il progetto darebbe una spinta all’economia e alle opportunità di lavoro della regione. Ha detto che aumenterebbe il prodotto interno lordo nazionale di 2,9 miliardi di euro (2,6 miliardi di sterline) all’anno, che equivale allo 0,17% del prodotto interno lordo.
Lungu ha affermato che riunirà circa 300 fornitori, tra cui molte piccole e medie imprese, della regione. Più di 100.000 persone saranno impiegate durante la vita del progetto, la maggior parte delle quali provenienti da regioni della Sicilia e della Calabria dove la disoccupazione è alta.
Eurolink Union (al momento dell’accordo contrattuale del 2006)
Appaltatori:
- Impregilo (ora WeBuild) (Italia)
- IHI Infrastructure Systems (Giappone)
- Koi (Danimarca)
- Sayre (Spagna)
- Società Italiana per Condotte d’Acqua (Italia)
- Cooperativa Muratori & Cementisti (Italia)
- Argo Costruzioni Infrastrutture (Italia)
- Dissing + Weitling (Danimarca)
- Sond & Belt (Danimarca)
- Buckland e Taylor (Stati Uniti)
responsabile del progetto
- Parson Corporation (Stati Uniti)
dispositivi di monitoraggio ambientale:
- Venezia, Italia)
- Agriconsulenza (Italia)
- Nautilus Società Cooperativa (Italia)
- Teolab (Italia)
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