L’ex domenicano, storico della scienza e teologo cattolico Jack Arnold si confronta da trent’anni con la sua fede ” Per terra “in particolare con astronomi, fisici e altri ingegneri del Centro nazionale per gli studi spaziali (CNES), dove presta servizio come responsabile dell’etica.
Ha appena postato Dio non ha bisogno di “prove” (Albin Michel, 200 pagine, € 19,90), prof ” Lui appare “ Lodando il dubbio e l’ambiguità nella scienza e nella religione. In un’intervista a mondoMette in guardia contro le affermazioni della scienza, come le religioni, nel confondere la prova con un atto di credenza.
Il tuo libro è l’ultimo di una lunga serie recente sul tema del rapporto tra scienza e fede, iniziata nell’ottobre 2021, con la sua edizione controversa ma best-seller, Macchina. Scienza. prova. L’alba di una rivoluzione (Guy Tridaniel), di Michel Yves Bollory e Olivier Bonassiz. Cosa intendi portare in più di questo?
Il mio libro non è una risposta diretta a questi lavori. Ma il loro successo dimostra che il fascicolo interessa i nostri contemporanei e che non è affatto chiuso. Ho voluto partecipare a questa riflessione come rappresentante che da trent’anni si occupa di queste questioni, a contatto con gli scienziati.
Da quando mi occupo di relazioni tra scienza e religione, ho ricevuto ogni tipo di critica. Da un lato alcuni credenti mi rimproverano di essere tale “colla” Agli scienziati dico che lo sono “Venduti alla loro causa”che non sostengo più la liturgia o Dio.
D’altra parte, ci sono studiosi che mi considerano nativo del Vaticano e mi chiedono perché continuo ad andare a Messa la domenica, ecc. Al di fuori del mio caso personale, queste sono posizioni che sentiamo spesso quando si tratta del rapporto tra fede e ragione. Volevo sentire una storia diversa.
Il tuo libro manda indietro i fondamentalisti religiosi, come i creazionisti che si spingono fino a negare qualsiasi teoria dell’evoluzione, e alcuni scienziati che sono chiusi a qualsiasi nozione di religione o credo. Possiamo davvero metterlo sullo stesso piano?
Ci sono, infatti, tra molti creazionisti, posizioni molto disoneste, persone che negano il progresso scientifico indiscutibile. Ma ci sono anche studiosi che tengono posizioni rigide e dogmatiche, e gettano benzina sul fuoco. Ricordiamo, ad esempio, Richard Dawkins, autore Dio delirante [2006, paru en français sous le titre Pour en finir avec Dieu, Perrin, 2018].
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