I prossimi cinque anni dovrebbero lavorare nel campo della salute, a due anni dalla pandemia che ha messo in luce la sofferenza dei caregiver in Francia. Il direttore della Publique-Hôpitaux de Paris (AP-HP), Martin Hirsch, intende partecipare alla riforma. Ha riferito al governo le sue proposte per ristabilire l’ospedale generale, che rivela eco.
Martin Hirsch ritiene che “il sistema ospedaliero francese è in crisi. Chi ci lavora pensa che le cose stiano andando di male in peggio. La chiusura dei letti non è stata pianificata ma realizzata, a seconda della disponibilità dei professionisti”. Aggiunge che questa crisi sta colpendo “i piccoli istituti e gli ospedali universitari”, ma è in crisi anche la “medicina di città”.
Fine centralizzazione dell’ospedale
Martin Hirsch si occupa innanzitutto della “centralizzazione ospedaliera”, essendo responsabile, secondo lui, della “competizione ospedale/città piuttosto che dell’integrazione”. Suggerisce la costruzione di strutture miste, “che sono legate all’ospedale, ma consentono un lavoro retribuito o remunerato sotto forma di onorari ma con un legame contrattuale tra l’ospedale e i medici di base”.
Meno rigido per i medici
Il direttore di AP-HP suggerisce prima di tutto una revisione della retribuzione dei medici, perché ritiene che “lo stesso stipendio per tutti i medici, indipendentemente dalla loro specializzazione, porta a frustrazione, ingiustizia e allontanamento, (…) mentre è lì sono differenze significative tra le specialità”. Si propone pertanto di creare un compenso in tre parti: la prima “piano” fissata a livello nazionale e di legge, la seconda secondo un coefficiente geografico legato al costo della vita sul territorio e la terza a carico della struttura, in al fine di premiare meglio “alcune specialità o determinati lavori o un certo investimento nella vita dell’istituto o competenze o una particolare tecnologia.
Martin Hirsch chiede anche la cessazione degli incarichi a vita nell’istituto. Secondo lui, i medici possono essere nominati in una determinata area per un periodo di cinque anni, rinnovabile nell’istituto.
Più abilità per i paramedici
“I paramedici non possono essere considerati semplici artisti (anche il nome ‘personale non medico’), ma devono essere coinvolti nella gestione dell’ospedale, nello sviluppo delle professioni, nelle grandi scelte. Il loro posto limitato è una delle cause di malessere”, ha scritto il Direttore della Pubblica Assistenza. Vuole rivedere la loro formazione e il pagamento. Martin Hirsch desidera che “l’obiettivo sia garantire che gran parte dei paramedici dell’ospedale possa accedere a questi progressi professionali verso più tecnologia, più responsabilità, più iniziative e più ricompense”. Viene anche menzionato che possono accedere alle responsabilità di un “ospedale universitario” allo stesso modo dei medici.
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