In occasione della Giornata Mondiale della Sepsi, che cade lunedì 13 settembre, il laboratorio bioMérieux specializzato nello sviluppo della diagnostica in vitro e il British Sepsis Trust* hanno condotto un’indagine** in cinque paesi europei: Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Svezia. Il ritrovamento rivela una conseguenza preoccupante, soprattutto per la Francia: sono ancora troppi gli adulti per ignorare la presenza di questa malattia.
Pertanto, “solo il 52% dei soggetti intervistati nello studio aveva sentito parlare di sepsi, che è il tasso di consapevolezza più basso rispetto ad altre malattie riportate durante lo studio”, osservano gli autori.
Ma «il livello di conoscenza varia molto da Paese a Paese: mentre è molto alto nel Regno Unito (82%) e in Germania (83%), è più basso in Svezia (55%) e molto più basso in Italia (33%). e Francia (7 %).”
conoscenza parziale
Anche tra coloro che hanno sentito parlare di sepsi, prevale l’ignoranza. “Dall’elenco suggerito di sintomi, solo il 56% di (questo gruppo) aveva almeno un sintomo”. E “solo i due terzi (66%) di queste persone consiglierebbero di chiamare il pronto soccorso o di recarsi direttamente lì, che è comunque la risposta appropriata”.
“Chiediamo a tutti i governi europei di rendere la consapevolezza della sepsi una priorità, che è molto importante nel contesto della pandemia di Covid-19”, sottolinea il dott. Ron Daniels Beam, fondatore di The UK Sepsis Trust.
I sintomi della sepsi
Secondo l’Istituto Pasteur, la sepsi è caratterizzata dalla “comparsa di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre o ipotermia, respiro e battito cardiaco accelerati, aumento o diminuzione dei globuli bianchi”.
L’ONG Sepsis Alliance aggiunge “confusione” e “forte dolore e/o difficoltà di respirazione” a questa lista.
* Un ente di beneficenza di fama mondiale che mira a porre fine alle morti evitabili dovute alla sepsi
** Sondaggio online su un campione rappresentativo di 7.701 adulti di età pari o superiore a 18 anni in 5 paesi (tra il 1 giugno e il 22 giugno 2021)
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