OMA ha vinto il concorso per trasformare il più antico museo al mondo dell’antica cultura egizia a Torino, in Italia
OMA / Davide Giannotton E Andreas Karavanas ha vinto il concorso per rinnovare il più antico museo di cultura egizia più antico del mondo. Museo Egizio Fondato nel 1824 e ospitato nel Colegio dei Nobili Torino, Italia. Il progetto vincitore mira a creare una visione per il Museo Egizio nel 2024, trasformando il museo in uno spazio per gli studiosi e uno spazio pubblico riscoperto per tutti.
In collaborazione con architetti locali Andrea Tapocchini Architettura, T-Studioe consulente storico Professor Andrea Longhi, il progetto cerca di aprire lo spazio culturale a tutti creando un cortile chiuso e una serie di stanze urbane collegate all’interno dell’insediamento esistente.
Il Museo Egisio è uno spazio civico storicamente importante che ha visto molti cambiamenti architettonici negli ultimi due secoli. Torino, i suoi spazi pubblici erano chiusi al resto della città. Selezionato tra i partecipanti al concorso da Kengo Kuma e soci, Pininfarina architettura, Carlo Ratti AssociatiE SnohettaIl OMA Il progetto ha riconosciuto l’importanza di ripristinare l’aspetto pubblico del museo. Infatti, OMA L’architetto del progetto Andreas Karavanas ha concettualizzato Piazza Eggia come un palinsesto che rivela i vari strati della storia del museo. Questo approccio restituisce coerenza all’architettura e conferisce al museo una chiara identità, assicurando al tempo stesso che le nuove esigenze dell’istituzione siano soddisfatte.
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Il Museo Egisio, con il suo cortile aperto, è stato storicamente un importante spazio civico Torino. Il nostro team ritiene che sia essenziale ripristinare e reintegrare la natura pubblica del museo TorinoUna rete di spazi pubblici. Riorganizzando le aree pubbliche dell’attuale museo, abbiamo creato Piazza Egizia, uno spazio per ogni tipo di attività condiviso tra il Museo Egizio e la città. — OMA Socio amministratore – Architetto David Giannotton.
Definendo sei stanze urbane distinte, ognuna con le proprie dimensioni, funzioni e qualità uniche, collega le diverse istituzioni attraverso una spina dorsale centrale con una pianta geometrica per la continuità visiva. Piazza Egizia, la più grande sala urbana, è concepita come uno spazio pubblico centrale condiviso tra il Museo Egizio e la città. Infatti, “sono state introdotte aperture alla facciata dell’edificio esistente su via Duce, invitando il pubblico all’interno del museo e di piazza Eggia per diverse attività quotidiane di svago”. Il cortile multifunzionale a doppio livello mostra “l’architettura originaria del museo e tracce di interventi nel tempo”.
Al piano terra, molte delle aperture storiche del cortile, chiuse dopo la ristrutturazione del museo nel 2010, sono state restaurate, ricollegando questo spazio pubblico alla città. Il Giardino Egizio, uno spazio per eventi e apprendimento, si trova al Livello 1, dove è stata scoperta anche la facciata originale del Collegio dei Nobili, nascosta dagli anni 2010. Infine, sopra il cortile, una tettoia trasparente a griglia strutturale in acciaio rivestito in alluminio funge anche da dispositivo per la raccolta dell’acqua piovana, la ventilazione dell’aria e l’illuminazione.
Museo Egisio 2024 OMA / Davide Giannotton e Andrea Karavanas
- Progetto: Museo Egizio 2024
- Stato: concorrenza
- Committente: Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino (Fondazione Museo delle Antichità Egizie, Torino) e Fondazione per l’architettura / Torino (Fondazione Architettura, Torino)
- Posizione: TorinoItalia
- Progetto: Conservazione e Riuso
- Partner: David Giannotton
- Responsabile del progetto: Andreas Karavanus
- Squadra: Rui Pedro Couto Fernandes, Giovanni Nembrini
Collaboratori
- Architetto locale: Andrea Tapocchini Architettura (Andrea Tapocchini e Francesca Vittorini); T-Studio
- Consulente storico: Professor Andrea Longhi Visualizzazione: Alessandro Rossi, Judy Wang
- Conservazione e Restauro: Studio Stradi
- Ingegnere Strutturista: Manfroni Engineering Workshop
- MEP e sostenibilità: Sequas
- Illuminazione: Studio de Camilles – Phippi
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