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Francesco “Citto” Mazelli, l’influente autore italiano che ha lavorato con Lucia Boas, Claudia Cardinale, Shelley Winters e Valeria Golino in film che combinavano la sua passione politica con drammi incentrati sulle donne, è morto a Roma.
Masselli, noto per aver fatto cinema militante di sinistra, ha 92 anni.
La morte del regista è stata annunciata all’agenzia di stampa italiana ANSA da Maurizio Acerbo, capo del Piccolo Partito di Rifondazione Comunista d’Italia, e confermata dal gruppo di estrema sinistra italiana Maselli e moglie del regista. La causa esatta della morte di Maselli non è stata rilasciata.
Nato in una famiglia colta nel sud del Molise, in Italia, e cresciuto in un ambiente intellettualmente stimolante – il padre era un critico d’arte – Masselli ha partecipato giovanissimo al movimento di resistenza partigiana contro i fascisti e gli occupanti tedeschi. La sua fede nel comunismo.
Dopo essersi diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e aver lavorato come assistente di Michelangelo Antonioni, ha esordito nel cinema con il dramma sulla seconda guerra mondiale di Lucia Bose “Gili Spandadi” (“Abandoned”), presentato in anteprima al Festival di Venezia. 1955.
Nel 1957 un film sociologico e sociale come “La donna del giorno” (“La bambola che prese la città”) e “I Delfini” (“Il set del cucchiaio d’argento”) con Virna Lisi. 1960 Anziani provinciali italiani con Claudia Cardinale. Entrambi erano ritratti critici neorealisti della società italiana dell’epoca.
Nel 1964 dirige “Gili Indifferenti” (“Il tempo dell’indifferenza”), adattamento dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia, in cui i membri dell’alto rango di una famiglia romana trovano il proprio status sociale minato dalla crisi finanziaria e interpretato da Paulette Godard, Claudia Cardinale. Rod Steiger e Shelley Winters.
Il lavoro di Mazelli divenne più apertamente politico negli anni ’70 con film come “Lettera aperta al telegiornale della sera” (1970), una storia semi-autobiografica su un gruppo di intellettuali di sinistra che fondarono una brigata internazionale di combattenti pro-Vietnam. Il sospetto (1975), la storia di un operaio e membro del Partito Comunista Italiano che rintraccia e smaschera una spia della polizia sotto copertura accusata dal Comitato Centrale del partito.
Negli anni ’80 e nei primi anni ’90, Maselli passa a film più intimi, anche ritratti di donne, tra cui “Una storia d’amore” (1985), con Valeria Golino, che vince il Gran Premio della Giuria alla Mostra del cinema di Venezia, e “Il segreto “. 1990), andato a Berlino, e “Dawn” (1991), entrambi superati da Nastassja Kinski.
L’ultimo film del regista “Le ombre rosse” segue un intellettuale di sinistra di fama mondiale che viene a Roma per allestire un centro di azione sociale per “cambiare il mondo” in un vecchio teatro. “Ombre rosse” in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, omaggio a Mazelli nel 2021.
La moglie di Maselli, Stefania Bray, è giornalista e responsabile del Settore Attività Culturali di Rifondazione Comunista.
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