Le ultime misure italiane sul coronavirus, introdotte in risposta all’aumento del numero dei casi e alla variante Omicron, includono il divieto di concerti al chiuso e all’aperto e la chiusura dei locali notturni fino al 31 gennaio.
Il governo, inoltre, ha prorogato lo stato di emergenza fino al 31 marzo, che vieta la vendita di cibi e bevande al chiuso. Ciò significa che anche se i posti dovessero aprire alla fine di gennaio, saranno privati del loro reddito principale.
L’Associazione di Stato che rappresenta le industrie degli eventi dal vivo – Arci (Associazione Italiana Tempo Libero e Culturale), Assomusica (Associazione Italiana Organizzatori e Produttori di Spettacoli di Musica dal Vivo) e KeepOn LIVE (Associazione Italiana Live Club e Festival) – hanno scritto un open lettera al governo notando queste cose.
Chiedono ammortizzatori sociali e un’estensione del fondo di eccedenza del governo, un risarcimento per nuove chiusure improvvise che andranno ad artisti, lavoratori, produttori e regolatori, un’estensione dei mutui e dei canoni di locazione e un sostegno finanziario per il pagamento di canoni fissi e utenze . costi.
Lo stato di emergenza fino al 31 marzo ha reso impossibile la pianificazione di eventi economicamente fattibile, stroncare sul nascere qualsiasi tentativo di riavviare un evento.
“Realizzare spettacoli di musica dal vivo richiede tempo e pianificazione. Attualmente, alla luce delle tante incertezze, il settore sta tornando a tutti gli effetti allo stesso buio totale, in cui opera da quasi due anni”, si legge nella lettera.
Sottolinea inoltre la necessità di porre fine alla discriminazione nei confronti dei locali notturni. Dovrebbero essere trattati allo stesso modo di altre forme di intrattenimento, come teatri e cinema, che possono aprire, anche se solo per le persone che mostrano prove di completa vaccinazione o guarigione dal virus Corona.
L’introduzione del cosiddetto Green Pass e più recentemente del Super Green Pass, che ha eliminato un test negativo come prova sanitaria valida, ha causato grandi proteste in Italia, simili a quanto si osserva attualmente nella maggior parte dei paesi europei.
Arci, Assomusica e KeepOn LIVE, in qualità di portavoce di un intero settore e delle persone e delle aziende che ruotano attorno ad esso, chiedono “immediati interventi del governo per sostenere ciò che resta di uno dei settori più colpiti dall’intera pandemia. “
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