Venerdì l’UNESCO ha condannato “fortemente” gli attacchi russi effettuati “giovedì mattina presto” contro il centro della città di Odessa (sud-ovest dell’Ucraina), che da gennaio fa parte del patrimonio mondiale dell’umanità.
“Secondo un rapporto preliminare, diversi musei situati all’interno del sito Patrimonio dell’Umanità hanno subito danni, tra cui il Museo Archeologico, il Museo della Flotta e il Museo della Letteratura di Odessa”, ha affermato l’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Cultura, la Scienza e l’Istruzione.
L’UNESCO ha denunciato “tutto è contrassegnato dall’UNESCO e dalle autorità locali con lo Scudo Blu, emblema distintivo della Convenzione dell’Aia del 1954” per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, “violato” a Odessa.
L’attentato russo, “effettuato appena due settimane dopo quello che ha distrutto un edificio” nel centro storico di Lviv (NW), altro patrimonio dell’umanità, “ha coinciso anche con la distruzione del Centro culturale per il folklore e l’educazione artistica nella città di Mykolaiv”, lamenta la Fondazione Onu.
L’UNESCO chiede “l’arresto di tutti gli attacchi ai beni culturali protetti da strumenti normativi internazionali ampiamente ratificati”. E ha sottolineato che “questa guerra rappresenta una minaccia crescente per la cultura ucraina”, aggiungendo che ha registrato “danni a 270 siti culturali ucraini” dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio 2022.
Il centro storico di Odessa, celebre città sulle rive del Mar Nero, è stato iscritto nel gennaio 2023 nella Lista dei Patrimoni dell’umanità in pericolo dell’UNESCO a causa delle “minacce di distruzione” che incombono dalla guerra su questo sito, tutto in pericolo per la vicinanza al porto, infrastruttura strategica per l’Ucraina.
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