Studia i cambiamenti climatici che hanno colpito la Terra in passato
Sto studiando campioni di carote di ghiaccio perforati in Antartide e Groenlandia. Il suo diametro è di circa 10 cm e la lunghezza della carota di ghiaccio può raggiungere diversi chilometri. Contengono proprietà fisiche e chimiche che possono essere collegate a parametri climatici.
Ad esempio, misurando le diverse forme di una molecola d’acqua nel ghiaccio, ricostruiamo le variazioni della temperatura superficiale. Analizziamo anche l’aria intrappolata nel ghiaccio come bolle per le differenze passate nelle concentrazioni atmosferiche di gas serra.
Informazioni preziose per prevedere il clima di domani
Ebbene, la cosa più importante da sapere è che anche se le future emissioni di gas serra nell’atmosfera saranno ridotte, il riscaldamento globale e i suoi effetti persisteranno per diversi millenni a causa della lenta risposta della calotta polare e dello scambio di carbonio tra oceano, atmosfera e vegetazione che regola la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera.
Tuttavia, le osservazioni climatiche disponibili nell’arco di alcuni decenni non sono sufficienti per calibrare adeguatamente i modelli climatici utilizzati per determinare queste risposte a lungo termine.
Lo studio dei paleoclimi permette di documentare una maggiore diversità dei cambiamenti climatici, in termini di durata e ampiezza.
In particolare, alcuni periodi del passato consentono di testare le prestazioni dei modelli in contesti climatici più vicini a quelli proiettati per il futuro.
La Terra ha già attraversato condizioni come quelle previste per il futuro
Sì, naturalmente. In particolare, gli ultimi 450.000 anni sono stati scanditi da tre lunghi periodi caldi di diverse migliaia di anni ciascuno. Durante questi periodi, il riscaldamento in Antartide è stato della stessa entità del riscaldamento previsto in questa regione all’inizio del secolo.
Pertanto, dobbiamo essere chiari su un punto: questi periodi erano controllati da vari meccanismi di riscaldamento futuro. Il riscaldamento polare è già stato associato ai cambiamenti naturali della posizione della Terra rispetto al Sole, mentre il riscaldamento futuro è dovuto all’aumento delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera, in relazione alle attività umane. Ma resta il fatto che questi periodi permettono di comprendere l’effetto dei climi caldi sui sistemi naturali.
125.000 anni fa, il livello del mare salì di 6 metri
sì. Il nostro lavoro ha stimato che circa 125.000 anni fa, le temperature superficiali nelle regioni polari erano almeno 3°C più calde di quelle attuali. Questo riscaldamento è stato responsabile del massiccio scioglimento del ghiaccio, che ha causato l’innalzamento del livello del mare di circa 6-9 metri sopra il livello attuale. Pertanto, questi risultati mostrano la debolezza delle calotte polari di fronte al riscaldamento globale.
Lo scioglimento del ghiaccio polare rappresenta una minaccia molto reale per le comunità costiere di tutto il mondo, motivo per cui la riduzione del riscaldamento globale è una priorità assoluta.
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