(Bloomberg) — L’Italia ha compiuto un passo importante verso l’indipendenza energetica dalla Russia con l’arrivo di un nuovo impianto per l’importazione di gas naturale liquefatto (GNL).
L’unità di revisione del deposito galleggiante Kolar Tundra ha attraccato a Piombino, sulla costa toscana, domenica notte. Il rigassificatore è uno dei due che consentiranno all’Italia di sostituire i flussi di gas via gasdotto dalla Russia, già prossimi ai minimi storici.
L’Italia ha importato il 40% del suo gas dalla Russia prima di invadere l’Ucraina e si è mossa rapidamente sotto il primo ministro Mario Draghi per tagliarlo, principalmente proveniente da paesi nordafricani come l’Algeria. Secondo Eni Spa, la Russia rappresenta oggi meno del 10% delle importazioni italiane e l’obiettivo è sostituirla completamente entro l’inverno del 2024.
L’operatore di rete del gas italiano Snam SpA, controllato dallo Stato, ha acquistato Kolar Tundra lo scorso anno e negli ultimi mesi l’ha ristrutturato trasformandolo in un terminale GNL galleggiante. Un secondo terminal è previsto entro la fine dell’anno a Ravenna, sulla costa orientale del Paese.
“L’Italia ha firmato contratti con paesi alternativi alla Russia per importazioni di gas per circa 18 miliardi di metri cubi all’anno”, ha detto in un’intervista Simona Benedettini, consulente indipendente del mercato del gas. Il terminale di Piombino è “di vitale importanza per ridurre la dipendenza dal gas russo, soprattutto in vista del prossimo inverno, che potrebbe non essere mite come quest’anno”.
Il terminal dovrebbe diventare operativo a maggio.
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