Giugno 8, 2023

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L’Italia indaga sui negoziati sul copyright di Meta Over Music, Telecom News, ET Telecom

ROMA: L’autorità di vigilanza sulla concorrenza italiana ha dichiarato mercoledì di aver aperto un’indagine contro Meta, la società madre di Facebook, per presunto abuso della sua posizione dominante durante le trattative sul copyright con artisti musicali italiani.

L’autorità italiana garante della concorrenza e del mercato ha dichiarato di star indagando sul “presunto abuso di dipendenza economica” di Meta nei confronti della Società italiana degli autori ed editori (SIAE), l’autorità pubblica incaricata di tutelare i diritti d’autore degli artisti in Italia.

SIAE aveva un contratto con Meta in scadenza a dicembre 2022. I colloqui di rinnovo infruttuosi hanno portato Meta a interrompere le trattative e rimuovere gli artisti SIAE da tutte le sue piattaforme.

“La società di Mark Zuckerberg potrebbe aver interrotto indebitamente le trattative sull’obbligo di licenza per l’utilizzo dei diritti musicali sulle sue piattaforme sfruttando la dipendenza economica della SIAE”, ha affermato l’agenzia in un comunicato.

Ha affermato di ritenere che Mita “non abbia fornito alla società le informazioni necessarie per condurre le trattative nel pieno rispetto del principio di trasparenza e correttezza”.

Mita è accusata di aver abusato della propria posizione dominante sul mercato, ha detto l’Osservatorio, “chiedendo alla Siae di accettare un’offerta economica sfavorevole, ma senza fornire gli elementi idonei a valutare l’effettiva congruità dell’offerta”.

Ha affermato che presunte pratiche sleali potrebbero impedire agli artisti musicali di “raggiungere la classe sempre crescente di utenti che godono delle piattaforme social”, limitando la scelta dei consumatori e influenzando negativamente le dinamiche competitive all’interno del settore.

Mercoledì Meta si è detta pronta a “lavorare insieme per soddisfare le richieste dell’autorità garante della concorrenza”.

Il capo dell’ordine pubblico di Mita, Angelo Mazzetti, ha dichiarato lunedì all’agenzia di stampa italiana ANSA che la SIAE ha rifiutato qualsiasi offerta inferiore al 310% della sua ultima licenza.

La SIAE ha risposto che nessuna nuova licenza poteva essere paragonata a quella siglata prima che Facebook diventasse Meta, ampliando notevolmente la portata del social network.

“Meta Facebook è stato richiamato e non ha interagito con il metaverso, e le sue entrate e l’utilizzo delle nostre prove non erano paragonabili a quelle odierne”, ha detto il capo della SIAE Salvatore Nastase, citato dall’Ansa.

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