Settembre 29, 2023

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Covid crisi politica in Italia

“Le disuguaglianze sociali nella salute richiedono una politica preventiva attiva fin dalla tenera età”

“Le disuguaglianze sociali nella salute richiedono una politica preventiva attiva fin dalla tenera età”

IlLa salute dei bambini è emersa negli ultimi anni tra le priorità richieste dai governi successivi, il che conferma la necessità di lavorare sulla prevenzione fin dalla tenera età. In particolare vengono evidenziati i principali periodi gestazionali e i primi mille giorni. Sono state annunciate misure pionieristiche, come la vaccinazione obbligatoria dei bambini di età inferiore ai due anni (2018), Una “road map” per la prevenzione dell’obesità attraverso l’attività fisica (2019), un approccio per la “scuola che promuove la salute” (2020), una strategia nazionale per ridurre la vulnerabilità ai disturbi endocrini (2021)…

Purtroppo non c’erano misure strutturali a sostegno dei professionisti della prevenzione. Una revisione di questo periodo mostra l’attuazione riuscita della vaccinazione obbligatoria dei bambini piccoli e l’istituzione di a Sito di informazioni sui mille giorni. Altre azioni per i bambini sono rimaste una grande influenza pubblicitaria.

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La legge Ségur de la santé adottata nel 2020 ha consentito un compenso salariale parziale per i lavoratori ospedalieri; Dimenticati i professionisti della prima infanzia e dell’età scolare, che si impegnano nella prevenzione mentre i medici iniziano la loro carriera lì con uno stipendio inferiore del 40% rispetto a quello dei colleghi negli ospedali o nei centri sanitari. È stata un’enorme delusione non vedere ispirata una rivitalizzazione sufficientemente ambiziosa della Protezione della madre e del bambino (PMI). Rapporto Byron (2019), perché per lavorare con i bambini piccoli è ancora necessario rafforzare le strutture che li accompagnano e si prendono cura di loro.

Gravi carenze

Quanto al percorso educativo in salute a scuola, ad oggi è in gran parte morto sulla carta: il Consiglio supremo per la parità tra donne e uomini, ad esempio, sottolinea gravi carenze in questo ambito, mentre la legge prevede un’educazione sessuale in media di tre corsi annuali Almeno secondo la fascia d’età.

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I consueti problemi di salute della prima infanzia sono ben noti, e sono particolarmente legati a sovrappeso e obesità, inattività fisica, consumo eccessivo di schermi, cavità, e disturbi visivi non corretti, con grande gradazione sociale, cioè colpiscono frequentemente i figli di lavoratori che sono figli di manager. Queste disparità sociali nella salute richiedono una politica preventiva attiva sin dalla tenera età. Non tutto è medico: è necessario affrontare i determinanti sociali dannosi per la salute, fisici, psicologici, sociali, ambientali e culturali, inserendo nell’agenda di ogni ministero l’impatto della propria politica sulla salute della popolazione. Tuttavia, ciò non può essere fatto senza operatori sanitari competenti ed esperti in questo campo come conseguenza naturale di un’azione attiva contro i determinanti dannosi per la salute. Pertanto, è necessario fornire un migliore supporto alle associazioni che operano in questo campo e rivitalizzare i servizi di prevenzione la cui vitalità dipende dall’impulso fornito dalle politiche pubbliche.

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