Marzo 27, 2023

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Covid crisi politica in Italia

La Tutela lancia l’allarme sulla carenza di psichiatri

A questo proposito, il Ministro della Salute e della Protezione Sociale, Khaled Ait Taleb, ha riconosciuto che la salute mentale è un grave problema di salute pubblica nel nostro Paese.

In risposta a un’interrogazione parlamentare scritta, Ait Taleb ha affermato: “Le risorse umane specializzate in salute mentale non sono sufficienti per soddisfare le esigenze di cure specialistiche della popolazione, mentre i dati ufficiali mostrano tassi di prevalenza elevati per salute mentale e disturbi mentali e psicologici”. . In tal senso, il Ministro ha indicato che la cura di questi disturbi si caratterizza per il suo alto costo, sia a livello economico che sociale.

In quest’ultimo aspetto, il fenomeno della stigmatizzazione limita l’accesso delle persone colpite alle cure.

In numero, il Marocco ha 343 psichiatri e 214 psichiatri, di cui 200 sono lavoratori del settore privato, 1335 infermieri psichiatrici, 16 psichiatri infantili, 14 assistenti sociali e 64 medici formati nel trattamento delle dipendenze. Nota che il regno ha anche 197 logopedisti e 36 psicologi.

Il Ministero della Salute e della Protezione Sociale ha indicato che queste risorse sono insufficienti per far fronte agli alti tassi di persone con disturbi psicologici e psicologici, indicando che il 26% dei marocchini soffre di depressione durante la vita, il 9% di disturbi d’ansia e il 5,6% di disturbi psicologici. . Mentre l’1% dei marocchini soffre di schizofrenia, secondo le statistiche del sondaggio nazionale del 2005.

D’altra parte, la stessa fonte ha affermato che la salute mentale è in cima alla sua agenda mentre si sforza di sopperire alla carenza con misure e misure importanti integrando la salute mentale negli ospedali pubblici e nelle strutture di assistenza sanitaria primaria.

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In questo contesto, il Ministero ha cercato di rafforzare le capacità dei professionisti nel campo della salute mentale e della cura dei disturbi mentali, formando 140 di loro dal 2018.

Si segnala che è stato avviato anche il progetto “Mental Health Gap”, utilizzando la Guida dell’OMS al rafforzamento delle capacità degli operatori sanitari nelle istituzioni non specializzate, al fine di consentire anche ai medici di medicina generale di valutare e gestire i disturbi mentali e neurologici, in quanto così come quelli relativi all’abuso di sostanze, a livello di consulti medici generali.