Maggio 29, 2023

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La scienza nei videogiochi

Oggi la scienza sta prendendo sempre più spazio nei videogiochi! Vi spieghiamo tutto con Daniel Heineken, ricercatore presso il Centro nazionale per la ricerca scientifica dell’Università di Lille.

Parlaci oggi della scienza nei videogiochi

Sì, in occasione della jam del gioco scientifico che si terrà alla fine della prossima settimana in diverse città della Francia, e in particolare nella città di Lille, nel campus della città scientifica di Villeneuve-D’Ascq , dove è organizzato dal Leliad Education Center for Innovation.

Cos’è la jam della scienza? Come si traduce in francese?

Quindi, per quanto ne so, non tradurre. I fan del jazz sanno che la jam è una sessione di improvvisazione. Una game jam è quindi una sessione di improvvisazione sul videogioco, un hack, o se preferite una maratona in cui ogni squadra deve creare un videogioco.

E cosa c’è di scientifico in questo?

Ebbene, il team di science game jam comprende, oltre a programmatori e grafici, uno scienziato, in questo caso un dottorando, il cui obiettivo è creare un videogioco ispirato all’argomento della sua tesi.

E cosa darai alla fine?

Ebbene, nelle versioni precedenti c’era ad esempio Cold Vibes, dove sei nei panni di un glaciologo caduto in un ghiacciaio e devi trovare la via d’uscita. O un photon bob, dove devi dirigere la luce in modo che entri in una fibra ottica. E credimi, non è così semplice, perché le leggi della fisica sono chiare: la luce viaggia solo in linea retta, quindi devi usare specchi e altre ottiche per evitare gli ostacoli.

Ma stai parlando delle leggi della fisica. Ai produttori di videogiochi non interessa molto, lo scopo di un videogioco non è essere realistici!

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Quindi ripensaci. Ci sono molte buone ragioni per mettere la vera scienza in un videogioco. E infatti c’è sempre stato. Semplicemente perché il mondo di gioco dovrebbe almeno aderire alla realtà. Ad esempio, in un videogioco, puoi cadere. E se puoi cadere, c’è la gravità. Ed è proprio la legge di gravità che viene utilizzata per simulare le cadute o calcolare le traiettorie degli oggetti lanciati nei videogiochi. A volte ci sono deviazioni dalla realtà, per rendere il gioco più divertente, come il doppio salto di Mario in Super Mario. Ma al contrario, ci sono giochi che vogliono essere il più fedeli possibile alle leggi del mondo reale, come i simulatori di volo, compresi i simulatori di volo spaziale. E la tendenza oggi è proprio quella di mettere sempre più scienza, soprattutto fisica, nei videogiochi.

Com’è?

Quindi devo parlarvi di David Lubri, un fisico che alcuni di voi potrebbero conoscere dal suo canale YouTube “Amazing Science” e dal quale ho tratto molta ispirazione per la rubrica di oggi. E se vi parlo di lui è semplicemente perché è stato per qualche anno direttore scientifico di Ubisoft, che è un designer di videogiochi francese.

Direttore scientifico in una società di innovazione di videogiochi! E qual è il suo ruolo?

Usare la scienza come fonte di ispirazione per quello che viene chiamato gameplay nei videogiochi, ovvero scenario, trama e gameplay. Per il giocatore è un’esperienza di gioco unica e, oltre a ciò, può aiutarlo a comprendere meglio alcuni concetti scientifici. Giocare nei mondi virtuali, infatti, ci permette di comprendere meglio il mondo che ci circonda! Improvvisamente impariamo e acquisiamo esperienza giocando! Fantastico, non è vero?

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