Ciò non significa però che le società vietnamite abbiano abolito il rischio in quanto alcune persone che si sono dichiarate acquirente hanno ingaggiato avvocati e contattato un tribunale italiano per ritirare la merce perché munite di documenti originali.
Ha affermato che le autorità italiane valuteranno chi è il vero proprietario dei beni e lo restituiranno al proprietario, osservando che non è facile per le aziende vietnamite dimostrare di essere il vero proprietario quando i documenti originali vengono persi.
La soluzione migliore ora è che le società vietnamite coinvolte collaborino tra loro e agiscano rapidamente in modo che il tribunale italiano lo consideri un reato grave e apra presto un processo, tenendo la merce fuori dall’attenzione di parti non correlate e impedendo il finanziamento. Secondo Galllasso, perdite come costi di magazzinaggio e merce avariata.
Ha raccomandato a tutte le vittime di raccogliere immediatamente informazioni rilevanti come contratti e codici di consegna per i pagamenti rimanenti all’Ufficio del Commercio Vietnamita e all’avvocato, autorizzare l’avvocato a rappresentarle per lavorare con le autorità italiane, tenersi al passo con la situazione e seguire le istruzioni impartite dall’ufficio commerciale e dall’avvocato.
Ha proseguito affermando che le aziende i cui container non sono ancora arrivati nei porti italiani, devono adottare misure più rapide per mantenere la sicurezza delle proprie merci nei porti, aggiungendo che prendere le decisioni giuste e tempestive andrà a vantaggio delle aziende coinvolte in questa truffa.
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