I rifugiati hanno offerto da gustare i loro dolci nazionali dopo un mese di laboratorio per diventare pasticceri. Il seminario includeva resoconti personali di privazione e vulnerabilità per 12 donne rifugiate che erano già chef nei loro paesi. Provengono da diversi paesi, come Afghanistan, Ucraina, Sudan e Turchia, dove sono fuggiti da guerre, persecuzioni o povertà. Il progetto, intitolato “Un dolce che ti cambierà la vita”, è promosso dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e dall’ente benefico italiano INTERSOS. Il progetto mira a responsabilizzare i rifugiati e migliorare la loro integrazione e indipendenza economica e sociale. Afnan Amy, che ha lasciato il Bangladesh otto anni fa con i suoi figli, ha detto di aver frequentato il seminario perché ama davvero cucinare. L’iniziativa ha ottenuto il favore di molte persone che hanno assaggiato piatti internazionali. La prossima sfida sarà guadagnarsi da vivere. Katerina Tishchenko è venuta in Italia dall’Ucraina prima dell’inizio della guerra per trovare una cura per la figlia gravemente malata. L’evento è stato organizzato dall’associazione di promozione sociale “A spasso con Gustamundo” guidata dal ristoratore Pascual Compagione. Si augura che molti altri ristoratori si uniscano all’iniziativa.
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