I fisici della Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg (FAU) hanno progettato una struttura che consente agli scienziati di osservare le interazioni tra luce ed elettroni utilizzando un microscopio elettronico a scansione convenzionale. La procedura è molto più economica della tecnica utilizzata finora e consente anche una più ampia gamma di esperimenti. I ricercatori hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista lettere di esame fisico.
Un computer quantistico è solo un esempio dell’importanza di comprendere i processi fondamentali dietro le interazioni tra fotoni ed elettroni. In combinazione con impulsi laser ultracorti, è possibile misurare come i fotoni cambiano l’energia e la velocità degli elettroni. Questo microscopio elettronico indotto da fotoni (PINEM) è stato finora interamente basato sulla microscopia elettronica a trasmissione (TEM). Sebbene questi abbiano la precisione necessaria per localizzare i singoli atomi, sono molto più costosi dei microscopi elettronici a scansione (SEM) e la camera del campione è estremamente piccola, solo pochi millimetri cubi.
Misura le differenze fino a pochi centesimi di millesimi di un intero
I ricercatori del capo della fisica dei laser del professor Peter Hummelhof sono ora riusciti a modificare un SEM convenzionale per eseguire esperimenti PINEM. Hanno progettato uno spettrometro speciale basato su forze magnetiche incorporate direttamente nel microscopio. Il principio di base è che il campo magnetico devia un po’ gli elettroni a seconda della loro velocità. Utilizzando un rivelatore che converte la collisione dell’elettrone in luce, viene fornita una lettura accurata di questa deflessione. Questo metodo consente ai ricercatori di misurare anche i più piccoli cambiamenti di energia, fino a differenze di poche centinaia di millesimi del valore originale, sufficienti per discernere un singolo contributo quantistico di energia luminosa: un fotone.
Una vasta gamma di possibili esperienze future
La scoperta dei fisici di Erlangen è rivoluzionaria in più di un modo. In termini finanziari, la possibilità di cercare interazioni fotone-elettrone senza utilizzare un TEM, che costa diversi milioni di euro, potrebbe rendere la ricerca molto più semplice. Inoltre, poiché la camera SEM contiene tipicamente un volume fino a 20 cc, ora è possibile eseguire una gamma più ampia di esperimenti, in cui è possibile posizionare componenti ottici ed elettronici aggiuntivi come lenti, prismi e specchi direttamente accanto ai campioni . . I ricercatori prevedono che entro pochi anni l’intero campo degli esperimenti quantistici microscopici si sposterà da TEM a SEM.
Fonte della storia:
Materiali offerto da Università Friedrich Alexander di Erlangen-Norimberga. Nota: il contenuto può essere modificato in base allo stile e alla lunghezza.
“Esperto di tv hardcore. Sostenitore dei social media. Specialista di viaggi. Creatore. Scrittore generale. Comunicatore. Pioniere del cibo. Appassionato di musica.”
More Stories
Gli sforzi per garantire la salute dei nostri laghi
I ghiacciai del Tibet nascondono mille batteri sconosciuti alla scienza
Francois Brown per la salute, Christophe Picchu per la trasformazione ambientale e Damien Abad hanno ringraziato