La major italiana Eni e le autorità egiziane hanno concluso un accordo volto a massimizzare la produzione di gas e le esportazioni di GNL dal Paese nord africano.
La mossa arriva in un momento in cui l’Europa, e l’Italia in particolare, stanno setacciando il mondo per assicurarsi forniture di gas che possano sostituire le importazioni di gasdotti dalla Russia, e pochi giorni dopo che l’Algeria ha accettato di aumentare le esportazioni di gas verso l’Italia.
Firmato al Cairo un accordo tra Magdy Galal, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Egyptian State Gas Company EGAS, e Guido Prosco, Chief Operating Officer per le Risorse Naturali recentemente nominato da Eni, con l’obiettivo di “promuovere l’export di gas egiziano verso L’Europa, in particolare l’Italia, nel contesto della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Le due parti hanno concordato di commercializzare le riserve di gas egiziane aumentando le attività di gas gestite congiuntamente e identificando opportunità per massimizzare la produzione di gas a breve termine.
Eni, che gestisce l’enorme giacimento di gas di Zohr, valuterà anche l’ottimizzazione delle campagne esplorative nei blocchi esistenti e nelle aree di nuova acquisizione nelle regioni del Delta del Nilo, del Mediterraneo orientale e del deserto occidentale.
Eni ha affermato che questo accordo, insieme a quello firmato lo scorso anno per riavviare l’impianto di liquefazione di Damietta, produrrà fino a 3 miliardi di metri cubi di spedizioni di GNL nel 2022 per una grande azienda italiana.
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