Tutti gli indicatori continuano a salire, tranne una lievissima diminuzione del tasso di riproduzione del virus, che ora è di 1,07 (-4%). Quando è maggiore di 1, questo indicatore significa che l’epidemia tende ancora ad accelerare.
Tra il 20 e il 26 novembre sono state rilevate in media 17.796 nuove infezioni da Sars-CoV-2 al giorno, con un aumento del 15% rispetto alla settimana precedente. Dall’inizio dell’epidemia in Belgio sono stati diagnosticati oltre 1,7 milioni di casi di coronavirus.
Durante il periodo studiato, una media di 39 persone al giorno sono morte a causa del virus (+15%), portando il numero dei decessi a 26.966 dall’inizio della crisi sanitaria in Belgio.
Il rischio di morte per i pazienti ricoverati in ospedale mentre vaccinati è otto volte inferiore rispetto ai pazienti non vaccinati. Lo dimostrano i dati dell’Istituto Sciensano, che ha analizzato i dati di tutti gli ospedali per la seconda metà del (ottobre.
Vengono inoltre effettuati in media circa 117.600 tamponi al giorno, con un tasso di positività del 16%. Il contagio, che si riferisce al numero di nuovi casi ogni 100.000 residenti, è stato di 2.025 in 14 giorni.
Tre quarti (75,4%) dei belgi sono stati vaccinati. La percentuale che si nasconde dietro una certa discrepanza a seconda delle regioni, con l’80,4% della popolazione totale vaccinata nelle Fiandre, contro il 57,6% della Regione di Bruxelles-Capitale. Tra i due, la Vallonia ha un tasso di vaccinazione del 70,5%.
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