Settembre 27, 2023

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Cinque persone sono ancora disperse dopo il crollo del ghiacciaio italiano

Cinque persone sono ancora disperse dopo il crollo del ghiacciaio italiano

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Cinque alpinisti italiani sono ancora dispersi da più di 48 ore dopo il crollo di parte di un ghiacciaio di montagna nelle Alpi, attribuibile all’aumento delle temperature.

Si sa che almeno sette persone sono rimaste uccise nella valanga di domenica in Marmolada.

A oltre 3300 metri, è la vetta più alta delle Dolomiti, che domina le regioni di Trento e Veneto nelle Alpi italiane orientali.

Il bilancio potrebbe aumentare, con cinque ancora dispersi nonostante le ricerche di elicotteri e droni negli ultimi due giorni.

“Quando siamo arrivati ​​abbiamo assistito a un disastro, ci siamo resi conto delle dimensioni di questa enorme valanga”, ha detto Stefano Kotter, capo del soccorso alpino locale e una delle prime persone a raggiungere l’incidente.

“Abbiamo visto persone ferite che avevano bisogno di aiuto e altre che sono morte”, ha detto.

Gran parte dell’Italia sta cuocendo in un’ondata di caldo di inizio estate e gli scienziati affermano che il cambiamento climatico sta rendendo i ghiacciai precedentemente stabili più imprevedibili.

Maurizio Fugati, capo della Regione Trento, ha confermato martedì sera (ora locale) il bilancio delle vittime e il numero dei dispersi in una conferenza stampa.

Con il picco ancora instabile, i soccorritori hanno utilizzato droni ed elicotteri per cercare le vittime o cercare di localizzarle attraverso i segnali dei telefoni cellulari.

Martedì gli equipaggi hanno trovato resti umani o attrezzatura da arrampicata in tre o quattro siti.

I coordinatori dei soccorsi hanno affermato che uno strato di polvere e detriti limitava l’efficacia delle ricerche con i droni. Speravano di inviare una squadra di esperti e cani da ricerca nella parte inferiore del sito giovedì, quando il tempo era previsto per essere sereno.

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Il sindaco del comune di Canasi, Giovanni Bernard, ha dichiarato martedì che Marmalade sarà chiusa ai turisti per consentire l’intervento delle squadre di soccorso.

I trekker della zona hanno detto che erano comunque spaventati e stavano cercando di prendere percorsi più sicuri.

“Sono un po’ spaventato dopo quello che è appena successo, perché due giorni fa stavamo per camminare vicino al ghiacciaio. Potrebbe essere successo a noi”, ha detto Michel Bouchard, 29 anni, dal Lione.

– Sì Aathmi