Giugno 8, 2023

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Blog Series: L’applicazione delle sanzioni al G7, la prospettiva italiana

Dopo essersi concentrato sull’applicazione delle sanzioni prima stato unitoE Regno UnitoIL Unione EuropeaE GermaniaE Francia Nelle ultime settimane, abbiamo continuato la nostra revisione delle attuali pratiche di applicazione delle autorità italiane e dei cambiamenti previsti a seguito del meccanismo di coordinamento dell’applicazione del G7 recentemente annunciato.

  1. Quali sono le recenti tendenze nell’applicazione delle sanzioni in Italia?

Sebbene le informazioni pubbliche disponibili sull’attività di esecuzione italiana siano minime, è chiaro per noi che l’attività di esecuzione è in aumento. Ad esempio, non ci sono informazioni pubblicamente disponibili sui raid a sorpresa contro le aziende effettuati dalle autorità italiane per verificare il rispetto della legge sulle sanzioni dell’UE, ma sappiamo per esperienza che i raid si verificano.

Sulla base della nostra esperienza, le autorità doganali italiane sono particolarmente attive nel garantire che le transazioni di esportazione/importazione che coinvolgono merci controllate e/o paesi sanzionati siano effettuate in conformità con le leggi e i regolamenti applicabili.

Ad esempio, il Ministero degli Affari Esteri italiano effettua audit e ispezioni periodiche dopo il rilascio delle licenze di esportazione/importazione per verificare il rispetto degli obblighi previsti dalla normativa comunitaria e italiana, nonché delle condizioni stabilite nelle relative licenze. Gli audit e le ispezioni coinvolgono almeno 10-15 aziende all’anno.

Siamo a conoscenza di vari ordini di prenotazione relativi ad articoli da esportare in Russia. Inoltre, nell’ambito dell’attuazione delle misure di congelamento dei beni previste dalla normativa UE, la Guardia di Finanza italiana ha sequestrato una serie di immobili, yacht, aeromobili, auto di lusso e società possedute o controllate da soggetti designati dall’UE per un valore di circa 2,7 euro miliardi. Prevediamo un continuo aumento dell’applicazione delle sanzioni contro la Russia.

  1. Quali sono le sanzioni massime per le violazioni?
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Le sanzioni per la violazione della legislazione sul controllo delle esportazioni/importazioni e del codice penale comprendono sia sanzioni amministrative che finanziarie. Le sanzioni amministrative possono comportare l’applicazione di sanzioni pecuniarie fino a 500.000 euro, il sequestro di merci illegalmente esportate/importate e/o la sospensione o la revoca di licenze e altri permessi posseduti dalla società. Le sanzioni penali, irrogabili per dolo, possono comprendere la reclusione fino a 6 anni e/o sanzioni pecuniarie penali fino a 250.000 euro.

Si segnala inoltre che ai sensi del D.Lgs. 231/2001 sulla Responsabilità degli Enti (“Legge 231”), le società possono essere direttamente responsabili di taluni reati commessi per conto o a vantaggio della società da persone che rappresentano o gestiscono la società.Sebbene i reati connessi alla violazione della normativa sul controllo delle esportazioni/importazioni e del codice penale non siano specificatamente elencate nella L. 231 Tuttavia, tali tipologie di reati possono far sorgere la responsabilità degli enti qualora il giudice competente accerti che il relativo comportamento è stato commesso intenzionalmente da tre o più soggetti per conto o a vantaggio dell’ente (c.d. “associazione a delinquere” ). alla società interessata sanzioni pecuniarie (fino a 1,5 milioni di euro, aumentabili in determinate circostanze) e altre misure restrittive che possono limitare l’attività della società (come la sospensione o la revoca di licenze, licenze o permessi della società che erano strumentali alla commissione del reato, divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, divieto di pubblicizzare beni e/o servizi della società e, nei casi più gravi, lo svolgimento dell’attività della società). , e vigilanza ex L. 231 finalizzata a prevenire e accertare la commissione di tali reati, in altre parole un forte programma di compliance interna di controlli e sanzioni sulle esportazioni (“PCI“).

  1. Esiste un meccanismo attraverso il quale gli Stati possono fornire un’auto-rivelazione volontaria di potenziali violazioni del sollievo dalle sanzioni?
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No, secondo la legge italiana non vi è alcun obbligo di notifica alle autorità competenti delle violazioni della normativa sul controllo delle esportazioni/importazioni e del codice penale, né esiste uno specifico processo per intraprendere l’autodichiarazione volontaria (“VSD”), sia formale che informale. Inoltre, secondo la legge italiana, la presentazione di una domanda VSD non eviterà responsabilità o sanzioni derivanti dalla violazione dei controlli e delle sanzioni sulle esportazioni. Non è previsto alcun programma di clemenza in caso di violazione dei controlli sulle esportazioni e delle sanzioni.

  1. Secondo lei, cosa significa per l’Italia il meccanismo di coordinamento dell’enforcement del G7?

Il meccanismo di coordinamento dell’applicazione del G7 consentirà al governo italiano di beneficiare di una maggiore cooperazione con i suoi partner internazionali nel raggiungimento dell’obiettivo comune di prevenire, individuare e rispondere all’evasione e all’elusione delle sanzioni russe. Da un punto di vista pratico, è probabile che il meccanismo di coordinamento dell’applicazione porti a un aumento del numero di azioni esecutive in Italia e dell’efficienza delle indagini a causa dell’ampio flusso di informazioni tra le agenzie esecutive.

  1. Qual è l’unica cosa che consiglieresti alle aziende di fare ora per prepararsi a una maggiore applicazione in Italia ea un maggiore coordinamento con gli altri membri del G7?

Raccomandiamo l’adozione dell’ICP che stabilisce protocolli e procedure interni dettagliati volti a prevenire potenziali violazioni della legislazione sul controllo delle esportazioni/importazioni e del codice penale, compresa la conduzione di controlli periodici sulle esportazioni/importazioni e corsi di formazione sanzionatori per il personale. Ovviamente l’ICP dovrebbe essere adattato alle specifiche caratteristiche commerciali dell’azienda (come le dimensioni dell’azienda, le materie prime coinvolte ei mercati in cui opera l’azienda).

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