Laura, 26, David, 23, e Alessandro, 21, che appartengono al gruppo dell’ultima generazione e portano i loro nomi, rischiano un danno penale e fino a tre anni di reclusione.
Erano tra i cinque attivisti per il clima che lunedì hanno usato estintori per spruzzare la facciata della camera alta del parlamento italiano a Roma con vernice arancione lavabile.
“Hanno detto che stavano rispondendo al desiderio delle élite politiche ed economiche di condannare gran parte della popolazione mondiale alla siccità, alla carestia, alla guerra e alla morte”, ha detto Lara in una dichiarazione.
Il gruppo vuole che l’Italia investa di più nelle energie rinnovabili e riduca le emissioni di carbonio.
La polizia si è precipitata sul posto mentre gli attivisti hanno lanciato vernice arancione contro le finestre, i muri e l’ampia porta di legno del Senato.
Hanno sequestrato estintori e arrestato cinque attivisti prima di liberarne due.
– ‘Portare l’attenzione’ –
Last Generation ha detto che era “mirato a intimidire e criminalizzare coloro che cercano di richiamare l’attenzione sul vero crimine che questo governo sta commettendo”.
Il processo ai tre arrestati inizierà il 12 maggio, ha detto all’AFP il loro avvocato Ilaria Salamandra.
“La difesa spera che il tribunale cambi il reato”, ha detto, rendendolo meno dannoso e più sporco, con un’accusa inferiore da sei mesi a un anno di carcere.
Il primo ministro italiano di estrema destra Giorgia Meloni ha definito l’irrorazione un “gesto barbaro”, mentre il presidente del Senato Ignacio La Russa, del partito Fratelli d’Italia di Meloni, l’ha definito “codardo”.
Stefano Feltri, direttore del quotidiano di sinistra Tomani, ha scritto lunedì che gli attivisti per il clima in Italia “sono trattati più duramente dei leader teppisti che collaborano con la criminalità organizzata”.
In vista delle elezioni generali dello scorso anno, lo scorso anno in Italia sono iniziate proteste pacifiche ma dirompenti, con politici di tutti i partiti che li esortavano a fare del cambiamento climatico la loro priorità.
Il mese scorso gli attivisti hanno gettato vernice contro il famoso Teatro alla Scala di Milano e hanno preso di mira opere d’arte nei musei in proteste volte a evidenziare il rischio di catastrofe ambientale senza danneggiare le opere.
La protesta in Italia fa parte di una serie di azioni in tutta Europa per concentrarsi sul cambiamento climatico.
Gli appassionati hanno preso di mira capolavori come “Ragazza con l’orecchino di perla” di Johannes Vermeer al Mauritshuis Museum dell’Aia, “Morte e vita” di Klimt al Leopold Museum di Vienna o “Girasoli” di Van Gogh alla National Gallery di Londra. Dipinti dietro il vetro.
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© AFP/Bisogno a Roma
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